mercoledì 28 luglio 2010

Impregnare il tempo

Mi sveglio come togliersi un vestito troppo stretto e peloso che da fastidio. Certo è stato bello riposare, una bella cosa come è mangiare. Ma ora basta , uno stimolo dolce mi riempe lo stamaco e le viscere. E salto dal letto per cercare velocemente caffè e sigarette. Questo mi basta, potrei stare un giorno intero sul letto, a far viaggiare la mente e non mi mancherebbe nulla. Socrate parlava di un "demone" una voce interiore che noi ascoltiamo come una guida. Io non sento voci, ma emozioni, sentimenti, stati d'animo che si capovolgono, ricordi sogni speranze!
Questo ho imparato nell'ultimo ventennio. Quando ho smesso di bere, mi sono trovato solo , povero eterno studente fragile, senza mestiere e chiuso come un muro. Niente vita sociale. Ma in quei momenti sono riuscito ad apprazzare la vita. Quando apprezzavo il poco, quando avere un pranzo era tanto. E il massimo quando trovavo poche lire per un caffè, o dieci sigarette che mio padre lasciava sul tavolo. Dentro di me si creava una piccola festa. Strisciavo lungo i muri a testa bassa, c'era una sofferenza, ma poi una pausa, una bella visione, una parola, mi riportavano indietro, al tempo trascorso e passato dentro di me. E non era tempo sprecato, osservare la gente, contemplare il mondo, filtrato dalla parola di Dio che entrava in me. e con dolore il mio spirito l'acccoglieva e la forgiava. Sentivo che mi arricchivo e arrivavo a verità insondabili, il Tutto e l'io vivevano insieme.Oggi cerco ed ho relazioni , ma rimpiango quella strada deserta che da casa portava in chiesa. Luca Montesi 29-7-2010

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