lunedì 28 giugno 2010

un'estate iniziata ma mai arrivata

Quest'anno il tempo mi ha portato al mare ai fini di giugno. Non so se troppo presto o troppo tardi, Ma da solosono partito, dopo una mattinata di piacevole lavoro, in mezzo a fiori festeggenti e sorridenti, come lo sono i miei colleghi. Ho cercato di mandare via il velo di tristezza datodal fatto che sono solo, e ricordo gli anni , quando ancora abitavo a Polverigi, andavo tutti i pomeriggi in spiaggia, portandomi dietro la calce fredda dei muri unici miei interlocutori. Avere gente accanto, così diverso, cosi diversi, mi faceva sentire ancora più solo. Ma c'è stata ultimamente un profonda esperienza, in Puglia dove a volte andavo in piscina, e stavo disteso per ore tra i colori della natura. Allora ho trovato il coraggio di vivere più a lungo la giornata in spiaggia e con spirito alto, come se facessi qualcosa di buono e di bello per me. Poi , anche se la gente rimane per me manichini , e forme separate da me, qualcuno da incontrare lo trovi, grazie alle attività che porto avanti nella settimana.
Luca Montesi

venerdì 11 giugno 2010

pensiero poetico

Se un Angelo volesse fare l'amore
Vivo se mi butti nel mondo
mi confondo tra la gente.
E se sempre ai margini
ne vivo gioie e dolori...
e con un occhio al mondo
con le sue foreste e città e fiumi e mari.
Giungle di città
dove persone mi incantano
con volti che parlano da sè.
Campagne dove l'uomo ancora lascia
il suo segno come una croce indelebile.
E macchie di erbe che spontanee
parlano di una natura, che non lascia nascosta
una potenza, soltanto sepolta, dalla volontà umana.

martedì 8 giugno 2010

l'ultima delle tentazioni di vita

Lunedì scorso dopo un anno di assenza, ho partecipato ad un gruppo terapeutico di solito frequentato non da malati, ma da persone tracciate di debolezza e timidezze, oneste e in grazia del Signore, e per questo si incontrano a parlare dei problemi personali, ma anche sociali, sotto l'attenta guida del giovane dott. G.Manca. Sono andato per stare in mezzo alla gente, visto che anch'io trovo difficoltà a trovare condivisioni per la strada. Invece mi sono trovato in un gruppo di quattro utenti (tre sugli -anta) e quattro operatori, e in una discussione accesa sul tema del suicidio. Nonostante è stato un fallimento, perchè l'unica giovane non si intendeva con la vecchia,ma proprio quest'ultima mi ha fatto riflettere perchè dice: a che serve che un dott. ti ricoveri appena accenni alla parola suicidio? Ho capito subito cosa intendeva, a dispetto dell'altra, che però non sono riuscito neanch'io a portare il discorso su questo piano. Cioè che ognuno ha una storia a sè, che pensare al suicidio non è solo una fuga, o grilli per la testa. E' comunque uno stato di dolore, e questo prevede una o più cause. Ad un certo punto ho fatto una domanda a Veronica(colei che pensa al suicidio, e aggiungo è molto carina):cos'èche prova, rabbia con impotenza o un annullamento della personalità. Ha fatto un respiro di sollievo(c'è bisogno di affetto, di parlare, ma non dei problemi,, ma delle esigenze, e anche ascoltare.