sabato 29 maggio 2010

visioni sociali

Se la notte è superba, dice Alda Merini, il giorno è Tiranno. Sin dall'alba ci si sente trascinati in un fermento interiore, una motivazione a muoversi, altrimenti si perde. Si perde tempo, si perde con gli altri. Si! Proprio gli altri, infatti per chi la notte la passa da solo, con i suoi sogni, il giorni diventa incontro, scontro con la gente. Nasce la paura, il mettersi subito in difesa o in attacco. Oppure camminare ore ed ore per incontrare lapersona giusta che ci dia conforto, piacere, condivisione.
L'immagine che rimane dentro, che più un forte stato emotivo, è di un vorticoso movimento di teste corpi, voci che disturbano, feriscono il nostro fragile Io. Quindi nasce l'idea di una società, in cui domina l'uomo faber, donne e uomini che lavorano, sanno divertirsi, si guadagnano con facilità la vita. E mi chiedo, ma no! Vivo proprio dentro di me questa sensazione, di cosa ci faccio io dentro questo efficente marasma.
Ma poi, guardi distaccato, ti fermi e allontani la paura, e provo a guardare nei loro cuori. No , non c'è niente, è tutto un gran polverone, un camminare, correre, come faccio io, per scappare da sè, per inseguire le proprie voglie, mai soddisfatte. E poi ci sono quelli, che neanche lo nascondono, questo vuoto , questo niente, coperto da finte risate.

venerdì 28 maggio 2010

laura

Per bene, e non perchè mi piaci,
perchè so che ascolti le mie parole raccontandomele.
L'Amore, l'amore,l'amore.
Cos'altro, se non amore.
Non hoforse scelto,
e non ho colpa.
Lo vedi quanto serenamente muovo
le mie labbra dove nascono
tra i fiori rondini divertite.
Vedo in lontanananza delle ombre
e ogni volta il vento mi trascina lontano
verso un'altro abbraccio,
dove apro il mio cuore
a mani aperte.
Non ferisco nessuno se tu
o mio amico sai accarezzare
il mio cuore.
Il racconto non finisce mai,
eterno è l'amore che unisce le persone.
Penso divertita a chi ancora mi guarda stupita.
Luca 28-5-2010

martedì 18 maggio 2010

a chi è grande nella sua semplicità

Vorrei essere come te

Il chiarore sella tua pelle
maculata di oscuro umore
un tesoro nascosto, prezioso custodito,
con vergognosa gelosia nel tuo seno.
Senza trasgressione,
con remissione ma alto orgoglio
ti lasci imprigionare
come l'anima vede essa stessa
imprigionata al corpo.
E a gocce esce il tuo amore
a formare un rivolo nero
che porta con se il mondo della vita.
Fatta di amori, viaggi, e sogni
e sofferenze.
Una vita che non è baciata dal sole,
ma si nasconde nelle caverne
oscure dell'antimateria.
Buchi neri in cui pochi osano affacciarsi.
Luca

martedì 11 maggio 2010

Tra forma e contenuto

Tutto sembra bello. un mondo che sembra essere ingrati non amarlo, dire non mi piace. Il verde, gli azzurri, le terre e tra queste le case dove le persone di mille volti diversi, si muovono, ognuno con uno sguardo che non può distrarsi. Ma io non ci credo, perchè la mattina tutto diventa attraente? Perchè quando rientro la sera è bello solo ciò in cui mi rispecchio? Allora mi è sorto un dubbio, cioè che il mondo la campagna e le città, l'universo tutto è bello solo se siamo belli noi, dentro di noi. Ho detto che allora la bellezza è tale non per il creato, ma per chi lo ha creato. Ma non basta, occorre una nostra reattività, bisogna che il nostro spirito si muova, si ridesti, e ad una certa altezza può proiettarsi sulle cose , sulle persone. Solo grazie al flusso da dentro a fuori, permette di ricevere e vedere proiettato sul mondo qualcosa che ci dà un emozione, che ci fa sentire un sentimento, come qualcosa di concreto. C'è qualcuno che dice che la bellezza nasce solo dall'amore, solo quando sappiamo accettare l'amore, e siamo capaci di ridonarlo al fuori, solo allora creiamo noi stessi la bellezza: un ramo, un viso, anche una guerra, tutto può diventare bellezza. E allora viva l'amore.

mercoledì 5 maggio 2010

abbattimento

A volte il mio Io
è smarrito e spento.
E chissà per quale evento o fattaccio
del presente o del passato.
Non vedo più niente davanti a me
e la coscienza si piega
dentro di sè.
Generando uno spirito senza più
entusiasmi.
Ma diventa un fiume denso e scuro
che dolorosamente attraversa
il corpo e la mente.
Così vado strisciando sulla terra
cosciente di quello che mi circonda
ma da tutto separato.
Io e l'altro sono scissi
mondi ontologicamenti separati.
E se un contatto c'è
è solo un piede che calpesta
la testa e chissà se godendo
osserva l'anima mia contorcesi
in un insopportabile sofferenza. luca