domenica 31 gennaio 2010

Deviati viottoli dove si annidano corposi crepuscoli di dannose voci che sussurrano dilanianti sogni che rovinosi aggrediscono le idee più alte di pendii vacillanti dalle fragili cospirazioni di gente velata dalle urla disperate di prigionieri della storia che futura deve ancora respirare e già morente di quello che decidono oggi sarà palese la ideazione di buone congetture dai fattori bruschi e brucianti che arridono nei più piccoli angoli delle vittorie di indescrivibili donazioni date dalla essenza Divina di chi consapevole riesce a mettere fine al turbine di passioni malevole e corrotte alle falde delle lingue spergiure e difettose...ciao da Francesca.

sabato 30 gennaio 2010

Sensazione

Una domenica è per me entrata l'estate
ad età avanzata e torturata.
Oggi nonostante un malessere esistenziale
che porta ad azzerarmi per non sentire male.
Ma sono sotto un sole cocente
tra bibite, acqua e ,di tutti i tipi, gente.
Il dolore non demorde
con tutta questa luce, raggi come corde.
Sapori colori come possono impedire
di sentirsi ancora vivo grazie al dolore che
posso sentire.
Luca Montesi

E' calo' la notte

Nero ferreo, duro e
umore crudele impotente
oramai chiudono su di me.

Forse mai nato
eppure la mente gira
e veloce cogli il passato.

Infanzia felice
dove c'era Mamma
e tutti erano me

Il futuro era uno
enorme pallone pulito
che non avrebbe lasciato solo
nessuno

Poi la prima morte
i primi litigi e il masso
che cade nel ventre la parte.

E se Ancona chiuse
Firenze riaprì. Amori,
ridicoli giochi, filosofie...
e tutto buttai: libri sogni
e speranze per un tempo
che doveva essere pesente,
qui ora hunc.

Per anni fu solo agonia
per notti fu solo dolore
e oggi che ci siete voi, e l'umanità
e l'universo, Luca muore.
Luca Montesi

Il nonno e il bambino

Siedono accanto e
guardano cuoriosi
e un po' perplessi,
non fuori dai finestrini.
Ma cercano di sè, e on rassegnazione
mai accettata,
fuori gli sguardi.
Luca Montesi

domenica 17 gennaio 2010

la paura di una festa

Sento già mattina presto i
primi festigi dal salone che so
che questa sera ospiterai

rumori di acciottolii di
tegami e piatti rimandanti a
sapori già saputi un dì

un risveglio tutto nuovo
ma come già previsto un giorno
che mi cercava e non trovo

sono già in piedi al mattino
fresco e ricco di raggi di luce
ho già lavato la faccia al catino

e arrivano gli odori deliziosi
ancora rumori che nella memoria
risvegliano i muscoli tediosi.

Scorre il tempo del mattino
come un arco parte del cerchio
eterno della vita senza fine.

Ed esplodono i profumi, vedi i festoni
ascolto gli strumenti che si accordano
una vibrazione attraversa la schiena fino ai talloni.

Ma qualcosa, una nube nera , investe
la mente mia, e se il cuore si apre alla gioia,
il pensiero frena perchè sa che quella festa
non è solo un inizio, ma una fine
Un tramonto che salutiamo tra chitarre e tamburi
addio dolce vita, saluto voi i giorni tediosi
sempre in cerca di novità e ricchezza.
Luca Montesi

venerdì 15 gennaio 2010

il dopo

Poi che ti incontraì
non fu più nè il prima nè
l'ora che ti pensai

L'eterno così vasto
è in un gesto che ti rubai
gioco d'azzardo ne[fasto]

un bacio non vale sè
non per i tuoi occhi scuri
parole solo per te.

Poi te ne andasti
senza un saluto inutile
di te restarono i fasti.

L'ordine disordine
si affacciano nelle porte
ombre di te in sordine

non sei più vento che
trascina e attrae il ventre
luce fioca di te.

Eppur arrivasti a
me così lontano nel tempo
e sentire l'l di là
lo spazio infinito e vivo
dell'universo mai diviso.
Luca Montesi

martedì 12 gennaio 2010

La notte

Quando apro gli occhi
di una mente turbata che
si accende ai giochi

il buio mi assale
come una coperta dal
cotone caldo mare

E' così che produco
cervello in azione ed
anima aperta
[comunico]

e il giorno? arriva già
vibrante, e luce che copre
il nutrimento del Pià.
Luca

domenica 3 gennaio 2010

tentativo di poesia strutturata

Tempo perso
All'alba di un giorno nuovo
dopo un natale che portò gioia
dolore per te non più uovo
ma gallo vecchio e non voia.

sabato 2 gennaio 2010

Bisogno di evadere

Che festa, tanti discorsi pessimisti,
crisi, licenziamenti e povertà.
Guerre, attentati maniaci assassini.
Un Natale senza più un'identità: Gesù? E chi è. Le spese Quelle sì,
ma ci sono isoldi?
Io penso sempre più al valore del valore:essere e non avere,
essere e non fare. Ma siamo uomini e dobbiamo possedere,
il naso sente gli odori, e muove la gola. Gli occhi vedono tutto,
e come resistere ad un ippnotico schermo al plasma?
E poi dobbiamo fare, altrimenti siamo parassiti, esseri solo da schiacciare,
o almeno da allontanare.
Allora tra l'uomo idea, parte divina ed eterna, ed uomo terreno, attaccato dagli istnti,
c'è l'uomo relativo, la continua lotta tra il bene ultimo e il male che sprofonda,
tra la luce dello spirito e il sapore della carne, tra essere poveri e essere superricchi.
Allora c'è l'uomo reale, umano, non illusorio di santità, ma neanche perso nella lussuria,
un uomo mediocre, modesto e sobrio, che si da un basso limite e quando trova ciò che si aspetta, e magari un sorriso in più, ecco che trova una scintilla di felicità. Il semplice mangiar bene, un nipote che rende vivo un pomeriggio, il gioco a tombola mentre un anno prima saremmo nascosti dentro chi sa quali fredde e mute mura.

venerdì 1 gennaio 2010

ieri, 31-12.1009

Ho camminato per la città
nonostante la data invernale, l'aria era tiepida.
Ho chiamato Antonella, sono entrato nella sua stanza.
Era distesa,rilassata, presa da un gioco elettronico.
Così ho potuto donargli un pensierino comprato al mercato.
E poi via, per ritornare al centro, e qundo alzo la testa
vedo una fetta arcuata, luminosa, bianca, era la luna.
Stava sorgendo da dietro le case basse della zona decentrata di Ancona.
E mentre aspettavo l'autobus, la vidi salire e imporsi nel cielo.
Questo sentimento di distensione dell'anima, di sentire quakcosa di grande, in cui siamo immersi, mi accompgnerà per tutta la serata, fino all'una di notte, quando un nuovo anno a avuto inizio.