sabato 3 aprile 2010

desideri

Dopo tante corse, eccomi qua appesantito, svogliato. Senza più appigli, scuse per riempire i buchi della quotidianità. Eppure non posso muovermi, non saprei neanche in quale direzione giusta per me.e e La bonaccia, scendere piano piano a terra, strisciasciare sulla superficie. Forse sono semplicemente malato, oppure una cacca, solo da schivare, o se la pesti porta fortuna. Sonni profondi, dormite senza orario, che non bastano mai. Come se l'energia bruciata negli ultimi tre anni, dovesse avere un ricambio, un recupero da inglobare nella mente. E già voglio guardare al futuro, sembra quasi un dovere, ma come conciliarlo con un atteggiamento di sfiducia totale in me stesso. Eppure non è vigliaccheria, non è una fuga dalla realtà per paura di vivere. E' uno stato di fatto , posso muovermi tra la gente , fare come se condividessimo lo stesso esistere, ma il confronto è inevitabilmente schiacciante, si perchè schiaccia me, il mio Io. Impotente di fronte alla forza altrui. Allora o uno crede che siano tutti buoni ,pronti ad accettare ogni mio capriccio, oppure si ritira in se stesso soffrendo della propria solitudine.

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