sabato 2 gennaio 2010

Bisogno di evadere

Che festa, tanti discorsi pessimisti,
crisi, licenziamenti e povertà.
Guerre, attentati maniaci assassini.
Un Natale senza più un'identità: Gesù? E chi è. Le spese Quelle sì,
ma ci sono isoldi?
Io penso sempre più al valore del valore:essere e non avere,
essere e non fare. Ma siamo uomini e dobbiamo possedere,
il naso sente gli odori, e muove la gola. Gli occhi vedono tutto,
e come resistere ad un ippnotico schermo al plasma?
E poi dobbiamo fare, altrimenti siamo parassiti, esseri solo da schiacciare,
o almeno da allontanare.
Allora tra l'uomo idea, parte divina ed eterna, ed uomo terreno, attaccato dagli istnti,
c'è l'uomo relativo, la continua lotta tra il bene ultimo e il male che sprofonda,
tra la luce dello spirito e il sapore della carne, tra essere poveri e essere superricchi.
Allora c'è l'uomo reale, umano, non illusorio di santità, ma neanche perso nella lussuria,
un uomo mediocre, modesto e sobrio, che si da un basso limite e quando trova ciò che si aspetta, e magari un sorriso in più, ecco che trova una scintilla di felicità. Il semplice mangiar bene, un nipote che rende vivo un pomeriggio, il gioco a tombola mentre un anno prima saremmo nascosti dentro chi sa quali fredde e mute mura.

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